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288 | orlando innamorato | [St. 11-14] |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:298|3|0]]
11 Del suo Dio se ricorda ogni om di loro,
Ciascuno aiuto al gran bisogno chiede.
Fu per cadere a terra Brigliadoro:
A gran fatica il conte il tiene in piede.
Ma il bon Baiardo corre a tal lavoro,
Che la polver de lui sola se vede;
Nel fin del corso se voltò de un salto,
Verso de Orlando, sette piedi ad alto.
12 Era ancor già rivolto il franco conte
Contra al nemico, con la mente altiera;
La spada ha in mano che fu del re Almonte.
Così tratto Agricane avea Tranchera;
E se trovarno due guerreri a fronte,
E di cotali al mondo pochi ne era;
E ben mostrarno il giorno, alla gran prova,
Che raro in terra un par de lor se trova.
13 Non è chi de essi pieghi o mai se torza,
Ma colpi adoppia sempre, che non resta;
E come lo arboscel se sfronde e scorza
Per la grandine spessa che il tempesta,
Così quei duo baron con viva forza
L’arme han tagliate, fuor che della testa;
Rotti hanno e scudi e spezzati i lamieri,
Nè l’un nè l’altro ha in capo più cimieri.
14 Pensò finir la guerra a un colpo Orlando,
Perchè ormai gli incresceva il lungo gioco,
Ed a due man su l’elmo menò il brando;
Quel tornò verso il cel gettando foco.
Il re Agrican fra’ denti ragionando,
A lui diceva: "Se me aspetti un poco,
Io ti farò la prova manifesta
Chi de noi porta megliore elmo in testa."
19. Mr. e P. le fronde scorza, — 23. P. han gli. — 24. P. in capo ha, T. e MI. A lui.