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20 orlando innamorato [St. 67-70]

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67 Stava disciolto, senza guardia alcuna,
  Ed intorno alla fonte solacciava;
  Angelica nel lume della luna,
  Quanto potea nascoso, lo amirava;
  Ma poi che fu la notte oscura e bruna,
  Nel letto incortinato lo posava.
  Essa col suo fratello e coi giganti
  Facea la guardia al pavaglion davanti.

68 Poco lume mostrava ancor il giorno,
  Che Feraguto armato fu apparito,
  E con tanta tempesta suona il corno,
  Che par che tutto il mondo sia finito;
  Ogni animal che quivi era d’intorno
  Fuggia da quel rumore isbigotito:
  Solo Argalia de ciò non ha paura,
  Ma salta in piede e veste l’armatura.

69 L’elmo affatato il giovanetto franco
  Presto se allaccia, e monta in sul corsieri;
  La spada ha cinto dal sinistro fianco,
  E scudo e lancia e ciò che fa mistieri.
  Rabicano, il destrier, non mostra stanco,
  Anzi va tanto sospeso e leggieri,
  Che ne l’arena, dove pone il piede,
  Signo di pianta ponto non si vede.

70 Con gran voglia lo aspetta Feraguto,
  Chè ad ogni amante incresce lo indugiare;
  E però, come prima l’ha veduto,
  Non fece già con lui lungo parlare;
  Mosso con furia e senza altro saluto,
  Con l’asta a resta lo venne a scontrare;
  Crede lui certo, e faria sacramento,
  Aver la bella dama a suo talento.

4. P. mirava. — 8. Mr. paviglion. — 9. Mr. alhora il g. — 15. P. Sol l'A. - 19. T. e MI. sinestro. — 24. P. Segno. — 26. MI. e Mr. longo.

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