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330 orlando innamorato [St. 43-46]

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43 E così spesi la mia fanciulezza
  In caccie, in giochi de arme e in cavalcare;
  Nè mi par che convenga a gentilezza
  Star tutto il giorno ne’ libri a pensare;
  Ma la forza del corpo e la destrezza
  Conviense al cavalliero esercitare.
  Dottrina al prete ed al dottore sta bene:
  Io tanto saccio quanto mi conviene. -

44 Rispose Orlando: - Io tiro teco a un segno,
  Che l’arme son de l’omo il primo onore;
  Ma non già che il saper faccia men degno,
  Anci lo adorna come un prato il fiore;
  Ed è simile a un bove, a un sasso, a un legno,
  Chi non pensa allo eterno Creatore;
  Nè ben se può pensar senza dottrina
  La summa maiestate alta e divina. -

45 Disse Agricane: - Egli è gran scortesia
  A voler contrastar con avantaggio.
  Io te ho scoperto la natura mia,
  E te cognosco che sei dotto e saggio.
  Se più parlassi, io non risponderia;
  Piacendoti dormir, dòrmite ad aggio,
  E se meco parlare hai pur diletto,
  De arme, o de amore a ragionar t’aspetto.

46 Ora te prego che a quel ch’io dimando
  Rispondi il vero, a fè de omo pregiato:
  Se tu sei veramente quello Orlando
  Che vien tanto nel mondo nominato;
  E perchè qua sei gionto, e come, e quando,
  E se mai fosti ancora inamorato;
  Perchè ogni cavallier che è senza amore,
  Se in vista è vivo, vivo è senza core. -

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