< Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
368 orlando innamorato [St. 7-10]

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:378|3|0]]

7 Sei cavallieri uscîr di quel girone,
  E calarno de il sasso alla pianura:
  Primo Aquilante e il suo fratel Grifone,
  Che hanno e destrier fatati e l’armatura,
  Oberto e il re Adrïano e Chiarïone;
  In mezo è Trufaldin con gran paura.
  Come nel campo fôr gionti di saldo,
  Grifon cognobbe in vista il bon Ranaldo.

8 Verso Aquilante disse: - Odi, germano:
  Se io vedo drittamente, ora mi pare
  Che questo sia il segnor di Montealbano;
  E ben serebbe de girlo a trovare,
  E con carezze e con parlare umano
  Veder se pace se puote trattare;
  Però che, a dirti il vero, io me sconforto
  Per la battaglia che prendiamo a torto. -

9 Disse Aquilante: - A me pare ancora esso,
  E più proprio me par quanto più guardo;
  Ma non ardisco a dirlo per espresso,
  Chè non ha sotto il suo destrier Baiardo.
  Or cavalchiam pur, chè gionti da presso
  Ben lo cognosceremo senza tardo:
  E parla poi con lui, come te piace,
  De accordo o di battaglia, o guerra o pace. -

10 Così van verso lui, sempre parlando,
  E già l’un l’altro se recognoscia;
  Unde andarno da parte, e ragionando
  La sua sorte avenire, ogni om dicia
  Perchè qua fosse gionto, e come, e quando;
  Ma ciascadun de’ tre gran pena avia,
  Poi che trovar non san ragion che vaglia,
  Che tra lor cessi la mortal battaglia.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.