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370 | orlando innamorato | [St. 15-18] |
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15 Poi che ebbe così detto, il cavalliero
Più non aspetta e volta Rabicano:
E dilungato con sembiante altiero
Fermossi al campo con la lancia in mano.
Or vedon li altri al tutto esser mestiero
De insanguinar le spade in su quel piano,
Perchè Ranaldo ha qui fermato il chiodo;
Alla battaglia dànno ordine e modo.
16 E, vergognando andarli tutti adosso,
Ordinorno che Oberto dal Leone
Fosse contra de lui soletto mosso;
E quando avesse il peggio alla tenzone,
Il re Adrïano l’avesse riscosso;
E, bisognando, movesse Grifone,
Al qual donasse aiuto il suo germano;
E Chiarïone a lui, de mano in mano.
17 Aveva Oberto una estrema possanza,
E fu de’ digni cavallier del mondo;
Sprona il destriero ed impugna la lanza.
Non fu mai corso tanto foribondo
Quanto hanno e duo baron pien de arroganza
Credendo metter l’uno l’altro al fondo;
Poco vantaggio fu nel gionger saldo,
Me se ge ne fu alcun, fu de Ranaldo.
18 E ritornarno con brandi taglienti
Alla terribil zuffa, inanimati
Per darsi morte, a guisa de serpenti,
Sempre menando colpi disperati.
Avean tagliati tutti e guarnimenti,
E rotti e scudi e li usberghi spezzati;
Ma Ranaldo con lui de maestria
E ancor di forza vantaggio avia.
18. Mr. E fu degno. — 20. MI., Mr. e P. furibondo. — 23. Mr. vantagio nel gionger saldo ; P. vani, nel giunger di saldo. — 24. MI. e Mr. gè ne ; P. ce ne. — 30. Mr, omm, e,