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414 orlando innamorato [St. 51-54]

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51 Mentre che ella braveggia a suo volere,
  Non ha il franco Grifone il tempo perso,
  Ma con ogni sua forza e suo potere
  In fronte la ferì de un gran riverso.
  Io non sapria cantando far vedere
  Di lei lo assalto orribile e diverso,
  Chè, non curando più la sua persona,
  Verso Aquilante tutta se abandona.

52 Ferì con tal superbia la adirata,
  Con tal ruina e con furor cotanto,
  Che, se non fosse la piastra incantata,
  Fesso l’avria per mezzo tutto quanto.
  Dicea il franco Grifon: - Cagna rabbiata,
  Tu non te donarai al mondo il vanto
  Che promisso hai, de occider mio germano:
  Ma serà tuo zanzar bugiardo e vano. -

53 Così dicendo la ferì del brando
  Con gran tempesta ne l’elmo lucente.
  Or, bei segnori, a Dio ve racomando,
  Perchè finito è il mio dire al presente;
  E, se tornati, verrovi contando
  Questa battaglia nel canto sequente,
  Qual fo tra gente di cotanto ardire,
  Che ve fia gran diletto odendol dire.



 

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