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502 orlando innamorato [St. 35-38]

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35 Come tu vedi, per le chiome impesa
  Sopra a quel pino al vento se trastulla,
  E per farla campare è bene attesa
  D’ogni vivanda, e non gli manca nulla.
  La prima sorte a me dette la impresa
  De stare in guardia alla falsa fanciulla,
  E così già tre giorni ho combattuto
  Contra a ciascun che gli vuol dare aiuto.

36 E sette cavallieri ho tratto a fine:
  E nomi tutti non te vo’ contare;
  Mira quei scudi e l’armi peregrine,
  Qual ciascadun di lor suolea portare.
  Tutti han perduto l’anime tapine
  Per voler questa dama liberare;
  Il scudo de ciascuno e l’elmo e ’l corno
  Sono attaccati a quel troncon d’intorno.

37 E se caso averrà ch’io pur sia morto,
  Oringo e poi Locrino ed Arïante
  Verran l’un dopo l’altro a questo porto,
  Ciascun di me più fiero ed aiutante;
  E però, cavalliero, io te conforto
  Che non te curi di passare avante,
  Perchè qualunche al ponte non se attiene,
  Aver battaglia meco li conviene. -

38 Orlando stava attento al cavalliero
  Che avea contata lunga diceria;
  Ma la donzella da quel pino altiero
  Forte piangendo il cavallier mentia,
  Dicendo che malvaggio era e sì fiero,
  Che la tormenta sol per fellonia,
  E perchè è dama e non può far diffesa,
  La tien per crudeltate al pino appesa.

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