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504 orlando innamorato [St. 43-46]

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43 Sopra la torre il nano il corno suona:
  Il quarto cavallier ne vien palese.
  Orlando contra lui forte sperona,
  E con fraccasso a terra lo distese.
  Poi tutti come morti li abandona,
  E passa il ponte senza altre contese,
  E gionge al pino e smonta della sella:
  Salisce al tronco e spicca la donzella.

44 Giù per le rame la portava in braccio,
  E quella dama lo prese a pregare,
  Poichè tratta l’avea di tale impaccio,
  Che via con seco la voglia portare,
  Perchè di lei serìa fatto gran straccio,
  Se quivi se lasciasse ritrovare.
  Orlando la assicura e la conforta,
  In croppa se la pone, e via la porta.

45 Era la dama di estrema beltate,
  Malicïosa e di losinghe piena;
  Le lacrime teneva apparecchiate
  Sempre a sua posta, com’acqua di vena.
  Promessa non fie’ mai con veritate,
  Mostrando a ciascadun faccia serena;
  E se in un giorno avesse mille amanti,
  Tutti li beffa con dolci sembianti.

46 Come io dissi, la porta il conte Orlando;
  E già partito essendo di quel loco,
  Lei con dolci parole ragionando
  Lo incese del suo amore a poco a poco.
  Esso non se ne avide e, rivoltando
  Pur spesso il viso a lei, prende più foco,
  E sì novo piacer gli entra nel core,
  Che non ramenta più l’antiquo amore.

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