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62 orlando innamorato [St. 67-70]

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67 Subito il capo gli ebbe disarmato,
  Tuttor piangendo, l’ardito guerrero:
  E lui quello elmo in testa se ha allacciato,
  Troncando prima via tutto il cimero.
  E poi che sopra al caval fu montato,
  Col morto in braccio va per un sentiero
  Che dritto alla fiumana il conducia;
  A quella giunto, getta l’Argalia.

68 E stato un poco quivi a rimirare,
  Pensoso per la ripa se è aviato.
  Or vogliovi de Orlando racontare,
  Che quel deserto tutto avea cercato,
  E non poteva Angelica trovare;
  Ma crucioso oltra modo e disperato,
  E biastemando la fortuna fella,
  Apunto giunse dove è la donzella.

69 La qual dormiva in atto tanto adorno,
  Che pensar non si può, non che io lo scriva.
  Parea che l’erba a lei fiorisse intorno,
  E de amor ragionasse quella riva.
  Quante sono ora belle, e quante fôrno
  Nel tempo che bellezza più fioriva,
  Tal sarebbon con lei, qual esser suole
  L’altre stelle a Dïana, o lei col sole.

70 Il conte stava sì attento a mirarla,
  Che sembrava omo de vita diviso,
  E non attenta ponto di svegliarla;
  Ma fiso riguardando nel bel viso
  In bassa voce con se stesso parla:
  "Sono ora quivi, o sono in paradiso?
  Io pur la vedo, e non è ver nïente,
  Però ch’io sogno e dormo veramente."

. P. Egli. — 19. T., MI. e P. erba; T. fiorisce. — 28. T., MI. e P.,

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