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[St. 19-22] libro i. canto iv 71

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19 Questo li disse ne l’orecchia piano.
  Ciascun se va con Ranaldo allegrare:
  Ivone ed Angelin, che con lui vano,
  E gli altri ancor, che seco hanno a passare.
  Ranaldo a tutti con parlare umano
  Proferir si sapeva e ringraziare.
  Subitamente se pose in vïaggio,
  E fu ordinato in Spagna il suo passaggio.

20 Ciascun bon cavallier, ch’è di guerra uso,
  Segue Ranaldo e la Francia abandona.
  Montano l’alpe, sempre andando in suso,
  E già vedon fumar tutta Aragona.
  Essi vargarno al passo del Pertuso,
  In poco tempo gionsero a Sirona.
  Il re Marsilio quivi era fermato;
  Grandonio in Barcelona avea mandato,

21 Per riparare al tenebroso assedio,
  Benchè si creda non poter giovare,
  Nè lui sa imaginare alcun remedio,
  Che non convenga il regno abandonare;
  E per malanconia e molto atedio
  Sol se ne sta, nè si lascia parlare.
  Ora ad un tempo li viene lo aiuto
  Di Carlo Magno, e gionse Feraguto.

22 Era con lui già prima Serpentino,
  Isoliere e Spinella e il re Morgante,
  E Matalista, il franco Saracino,
  Lo Argalifa di Spagna e lo Amirante.
  Ogni altro baron grande e piccolino,
  Che al re Marsilio obediva davante,
  Coi fratel Balugante e Falsirone,
  Tutti son morti, o son nella pregione.

14. P. E in. — 21. MI. T. tedio. — 28. MI. o Mr. vene: P. venne.

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