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78 orlando innamorato [St. 47-50]

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47 Tutta la gente de li Arabi è in piega,
  Gambili e dromendarii a terra vano;
  Ranaldo li cacciò più de una lega.
  Or vien Framarte, il gran re persïano,
  La sua bandiera d’oro al vento spiega,
  Ben lo adocchia il segnor di Montealbano.
  Adosso a lui con la lancia se caccia;
  Dopo le spalle il passa ben tre braccia.

48 Quel gran re cade morto alla pianura,
  Fuggeno i suoi per la campagna aperta.
  Ranaldo mena colpi a dismisura:
  Non dimandar se ’l frappa con Fusberta.
  Ecco Orïone, la sozza figura;
  Mai non fu visto cosa più deserta:
  Negro fra tutti, e nulla porta indosso,
  Ma la sua pelle è dura più che un osso.

49 Venne il gigante nudo alla battaglia,
  Uno arbor avea in mano il maledetto;
  Tutta la schiera de’ Cristian sbaraglia,
  Non ve ha diffesa scudo o bacinetto.
  Avea d’intorno a sè tanta canaglia,
  Che per forza Ranaldo fu costretto
  Ritrarsi alquanto e suonare a ricolta,
  Per ritornar più stretto l’altra volta.

50 Ma mentre con li altri se consiglia,
  Ed halli il suo partito dimostrato,
  E già la lancia su la cossa piglia,
  Giunse l’Alfrera, quello ismisurato,
  Con tanta gente, che è una meraviglia.
  Ed eccoti arivar da l’altro lato
  L’alto Balorza; e tanta gente viene,
  Che in ogni verso sette miglia tiene.

2. P. cade al plano. — 5. T. a vento. — 13. T., MI. e Mr. Negra. — 25. P. mentre che.

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