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[St. 31-34] | libro iii. canto vi | 91 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato III.djvu{{padleft:101|3|0]]
31 E per non vi seguir sì lunga traccia,
La cosa presto presto vi disgroppo.
Mordante, che assalirlo se procaccia,
Ebbe tra questo assalto un strano intoppo:
Fu ferito a traverso nella faccia,
E via volò de l’elmo tutto il coppo;
Meza la testa è ne lo elmo che vola,
Rimase il resto al busto con la gola.
32 Non avea fatto questo colpo apena,
Che a Pinador voltò, che era da lato,
E nel voltarse lo assalisce e mena;
Ma quello era già tanto spaventato,
Che parea un veltro uscito di catena,
Fuggendo a tutta briglia per il prato.
Fuggito essendo per sassi e per valle,
Rugier gli tolse il capo dalle spalle.
33 Era già il sole allo occidente ascoso,
Quando finita è la battaglia dura;
Allor guardando il giovane amoroso
Di Bradamante cerca e di lei cura,
Nè trova nel pensiero alcun riposo.
Per tutto a cerco è già la notte oscura:
Veder non può colei che cotanto ama,
Ma guarda intorno e ad alta voce chiama.
34 Passando per costiere e per valloni,
Trovò duo cavallieri ad un poggetto,
E sentendo il scalpizzo de’ ronzoni
Prese alcuna speranza il giovanetto;
Ma come a lui parlarno que’ baroni,
Che il salutarno de animo perfetto,
Tanto cordoglio l’animo gli assale,
Che non rispose a lor ni ben ni male.
22. T. e Mr. a cercho; P. a cerco è (il Bkrki ha cerco e yiii la notte è). 24. Mr. omm. e.