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132 orlando innamorato [St. 3-6]

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3 Qui trovarai un altro paradiso;
  Or vieni adunque e spirami, di graccia,
  Il tuo dolce diletto e ’l dolce riso,
  Sì che cantando a questi satisfaccia
  De Fiordespina, che mirando in viso
  A Bradamante par che se disfaccia
  E del disio se strugga a poco a poco,
  Come rugiada al sole o cera al foco.

4 E non potea da tal vista levarsi:
  Quanto più mira, de mirar più brama,
  Sì come e farfallin, sin che sono arsi,
  Non se sanno spiccar mai dalla fiama.
  Erano e cacciatori intorno sparsi,
  E qual suo cane e qual suo falcon chiama,
  Con corni e cridi menando tempesta;
  Onde al romor la fia de Amon se desta.

5 Sì come gli occhi aperse, incontinente
  Una luce ne uscitte, uno splendore,
  Che abbagliò Fiordespina primamente,
  Poi per la vista li passò nel core;
  E ben ne dimostrò segno evidente,
  Tingendo la sua faccia in quel colore
  Che fa la rosa, alorchè aprir se vôle
  Nella bella alba, allo aparir del sole.

6 Già Bradamante se era rilevata,
  E perchè a gli atti e allo abito comprese
  Quest’altra esser gran dama e pregïata,
  La salutò con modo assai cortese;
  E dove la iumenta avia legata,
  Quando da prima in su il fiume discese,
  Ne venne, chè trovarvela vi crede;
  Ma non la trova ed ove sia non vede,

1. Mr. qua. — 9. Mr. de; P. di. — 12. Mr. de la. — 19. Mr. abagliò

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