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[St. 7-10] libro iii. canto i 5

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7 Onde fo il regno tutto disertato,
  Abandonò ciascuno il suo paese.
  Ora trovosse un vecchio disperato,
  Qual, non sapendo fare altre diffese,
  Passando avanti al re preso e legato
  Con alti cridi a terra se distese,
  Facendo sì diverso lamentare
  Che ogni om trasse intorno ad ascoltare.

8 - Mentre ch’io parlo, - disse il vecchio - aspetta,
  E poi farai di me quel che ti pare.
  L’anima del tuo patre maledetta
  Non può il mal fiume allo inferno passare,
  Perchè scordata se è la sua vendetta.
  Sopra alla ripa stassi a lamentare:
  Stassi piangendo e tien la testa bassa,
  Chè ogni altro morto sopra li trapassa.

9 Il tuo patre Agrican, non so se ’l sai,
  O nol saper te infingi per paura,
  Dal conte Orlando occiso fo con guai:
  A te del vendicar tocca la cura.
  Tu fai morir chi non te offese mai,
  E meni per orgoglio tanta altura;
  Non è stimato, datelo ad intendere,
  Chi offende quel che non si può deffendere.

10 Va, trova lui, che ti potrà respondere,
  E mostra contra a Orlando il tuo furore.
  La tua vergogna non si può nascondere:
  Troppo è palese ogni atto de segnore.
  Codardo e vile, or non ti dèi confondere
  Pensando alla onta grande e il disonore
  Qual ti fu fatto? E sei tanto da poco
  Che hai faccia de apparire in alcun loco? -

ss. T. e Mr. datelo. — m). P. e al.

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