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16 orlando innamorato [St. 51-54]

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51 Perchè un ladron, che Dio lo maledica!
  Quale è gigante e nome ha Malapresa,
  Alla donzella, come sua nemica,
  Fa gran danno ed oltraggio ed ogni offesa;
  Onde non pigliarai questa fatica,
  Chè converresti seco aver contesa,
  Nè a te bisogna più briga cercare,
  Perchè domane avrai troppo che fare. -

52 Rispose Mandricardo: - In fede mia,
  Tutto è perduto il tempo che ne avanza,
  Se in amor non si spende o in cortesia,
  O nel mostrare in arme sua possanza;
  Onde io ti prego per cavalleria
  Che me conduci dentro a quella stanza
  Qual m’hai contata; e farem male, o bene,
  Se Malapresa ad oltraggiar ce viene. -

53 Per compiacere adunque al cavalliero
  La damigella se pose a camino.
  Lei era a palafreno, esso a destriero,
  Sì che in poca ora gionsero al giardino
  Ove è posto il palagio del verziero,
  Qual lustreggiava tutto quel confino;
  Cotanti lumi accesi avea de intorno,
  Che si cerniva come fusse il giorno.

54 Sopra alla porta del palagio altano
  Era un verone adorno a meraviglia,
  Ove si stava giorno e notte un nano,
  Che di far guarda molto se assotiglia.
  Come suonato ha il corno, a mano a mano
  Corre de intorno tutta la famiglia;
  E se egli è Malapresa, il rio ladrone,
  Saette e sassi tran da ogni balcone.

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