< Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
[St. 63-66] libro iii. canto i 19

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato III.djvu{{padleft:29|3|0]]

63 Come se stato mai non fosse al mondo,
  Di lui più non si fa ragionamento.
  Le dame cominciarno un ballo in tondo,
  Suonando a fiato, a corde ogni instromento,
  Con voci vive e canto sì iocondo,
  Che ciascun qual ne avesse intendimento,
  Essendo poco a quel giardin diviso,
  Giurato avria là dentro il paradiso.

64 Così durando il festeggiar tra loro,
  Bona parte di notte era passata,
  E stando incerco come a consistoro,
  Venne di dame una nova brigata:
  Chi ha frutti, chi confetti e coppe d’oro,
  E ciascuna fu presto ingenocchiata,
  E la dama cortese e il cavalliero
  Se renfrescarno senza altro pensiero.

65 De bianche torze vi è molto splendore,
  E girno a riposar senza sospetti.
  Parate eran le zambre a grande onore
  De fina seta e bianchissimi letti;
  Rame de aranci intorno a molto odore,
  E per quei rami stavano ocelletti,
  Che a’ lumi accesi se levarno a volo.
  Ma qua non stette il cavallier lui solo,

66 Perchè una dama il rimase a servire
  De ciò che chieder seppe, più ni meno.
  La notte ivi ebbe assai che fare e dire,
  Ma più ne avrà nel bel giorno sereno,
  Come tornando potereti odire
  Lo orrendo canto e di spavento pieno,
  Che il maggior fatto mai non fo sentito.
  Addio, segnori: il canto è qui finito.



 

4. Mr. a flauto a corno. — 13. M. frutta, — 21. Mr. e P. e intorno molto, 27. Mr. Tm notte lui ebbe.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.