< Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
32 orlando innamorato [St. 47-50]

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato III.djvu{{padleft:42|3|0]]

47 Com’io vi dico, nacque per incanto
  Quella persona di mercè ribella,
  Che questo regno ha strutto tutto quanto,
  Perchè ogni cavalliero o damigella,
  Qual quivi gionga o passi in ogni canto,
  Fa divorare a quella bestia fella.
  Cercato abbiamo de un barone assai,
  Che tragga il regno e noi de tanti guai.

48 Ma sino a qui rimedio non si trova
  Nè alcun riparo a tal destruzïone,
  Chè quel da morte a vita se rinova
  Per alta forza d’incantazïone.
  Ora de voi se vederà la prova,
  Chè ciascun mostra d’essere campïone
  Per trare a fine ogn’impresa eminente,
  Se a vostra vista lo animo non mente. -

49 A quei duo cavallier gran voglia preme
  De provar questa cosa tanto istrana;
  E, caminando con le dame insieme,
  Girno alla torre, e poco era lontana.
  Già se ode il maledetto che là freme
  Come fa il mar quando esce tramontana;
  Fremendo batte Orilo in forma e denti,
  Che sembra un mar turbato a suon de venti.

50 Avea ne l’elmo per cimero un guffo
  Cornuto, a penne e con gli occhi di foco,
  E lui soffiava con orribil buffo;
  Ma quei duo cavallieri il stimon poco,
  Perchè altre volte han visto il lupo in zuffo,
  E stati sono a danza in altro loco,
  Nè stimono il periglio una vil paglia;
  Onde il sfidarno presto alla battaglia.

15. P. al fine, — '^3, Mr. infarm»' i. — 24- Mr, sembra mar ; P. sem-^ bran mar.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.