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48 orlando innamorato [St. 47-50]

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47 Torna correndo in giù, verso il vallone,
  A benchè indietro se voltava spesso,
  Ed ecco avanti trova un gran burone:
  Da cima al fondo tutto il monte è fesso.
  Alor se tenne morto quel barone,
  E per spazzato al tutto se è già messo;
  Sopra alla balza a corso pieno è mosso,
  Di là de un salto andò con l’arme in dosso.

48 Ed era larga più de vinti braccia,
  Sì come altri estimar puote alla grossa;
  Ma quel brutto orco che seguia la traccia,
  Perch’era cieco non vidde la fossa,
  Onde per quella a piombo giù tramaccia.
  De intorno ben se odette la percossa,
  Chè, quando gionse in su le lastre al fondo,
  Parve che il cel cadesse e tutto il mondo.

49 Non dette la percossa sopra al letto,
  Perchè quella aspra ripa era molto alta,
  E ben tre coste se fiaccò nel petto,
  E quelle pietre del suo sangue smalta.
  Diceva Mandricardo con diletto:
  - Chi ponto stecca al segno mal si salta.
  Or là giù ti riman in tua malora! -
  Così dicendo più non se dimora.

50 E giù callando lieto e con gran festa,
  Al mar discese e venne alla spelonca.
  Qua vede un braccio, e là meza una testa,
  Colà vede una man co’ denti monca.
  Per tutto intorno è piena la foresta
  Di qualche gamba o qualche spalla tronca
  E membri lacerati e pezzi strani,
  Come di bocca tolti a lupi e a cani.

22. T.steccha; Mr. atrcha. — 24. Mr. se{ofe?); P. si. — 25. Mr. omm. e. — 28. Mr. e P. Coni.

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