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50 orlando innamorato [St. 55-58]

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55 E già le poppe voglion rivoltare,
  Tirando con le corde alte le antene.
  Eccoti lo orco che nel poggio appare,
  E verso il mare a corso se ne viene;
  Ben vi so dir che ogniom si dà che fare,
  Chè la più parte alor morta se tiene;
  Ciascun de’ marinari era parone
  A tirar presto e volgere il temone.

56 Pur giù vien lo orco e verso il mar se calla.
  La barba a sangue se gli vedea piovere,
  Un gran pezzo de monte ha in su la spalla,
  Che dentro vi eran pruni e sterpi e rovere;
  Legier lo porta lui come una galla,
  Nè cento boi l’avrian potuto movere.
  Correndo vien la orrenda creatura:
  Già dentro al mare è sino alla cintura.

57 E tanto passa, che va come il buffolo,
  Che il muso ha fuori e i piedi in su la sabbia;
  Movere odendo e remi al suon del zuffolo,
  Trasse là verso il monte con gran rabbia.
  Gionsine presso; e l’onda diè dal tuffolo,
  Che saltar fece l’acqua in su la gabbia;
  Ma se più avanti un poco avesse agionto,
  Sfondava il legno e li omini ad un ponto.

58 Se e marinari alora ebber spavento,
  Non credo che bisogni racontare,
  Chè qual di loro avea più de ardimento
  Nascoso è alla carena e non appare.
  Ora levosse da levante il vento,
  L’onda risuona e grosso viene il mare;
  Già rotto il celo e l’acqua insieme han guerra:
  Più non se vede lo orco nè la terra.

Già rotto il celo e 1' acqua insieme han guerra; Più non se vede lo orco, nò la terra.

21. P. Gionsevi. — B2. T. orco nella,

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