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58 | orlando innamorato | [St. 23-26] |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato III.djvu{{padleft:68|3|0]]
23 Essendo sopra al campo dismontato
Raccolse nelle braccia quel barone
Per ordinar che fusse medicato,
Sempre piangendo a gran compassïone.
In questo fatto standosi occupato,
Ecco alle spalle a lui gionse Grifone:
Grifone, il falso conte di Maganza,
Vien speronando e aresta la sua lanza.
24 Di tutta possa il conte maledetto
Entro alle spalle un gran colpo gli diede,
Sì che tomar lo fece a suo dispetto:
Tomò Rugiero e pur rimase in piede;
Mai non fu visto un salto così netto.
Ora presto si volta e Grifon vede,
Che per farlo morir non stava a bada:
Rotta la lancia, avea tratta la spada.
25 Ma Rugier se voltò con molta fretta,
Cridando: - Tu sei morto, traditore! -
Grifone il falso ponto non lo aspetta,
Come colui che vile era di core.
Ove è più folta la battaglia e stretta,
In quella parte volta il corridore;
Tra gente e gente e tra l’arme se caccia,
Nè può soffrir veder Rugiero in faccia.
26 Questo altro il segue a piede, minacciando
Che lo farà morir come ribaldo;
E quel fuggendo, e questo seguitando,
Gionsero al loco dove era Ranaldo,
Quale avea fatto tal menar del brando,
Che ’l campo correa tutto a sangue caldo.
Parea di sangue il campo una marina:
Veduta non fu mai tanta ruina.