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[St. 43-46] | libro iii. canto iv | 63 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato III.djvu{{padleft:73|3|0]]
43 Fugge Turpino, e Rugiero a le spalle,
Sin che condotti fôrno a un stretto passo,
Ove tra duo colletti era una valle;
La giù cade Turpino a gran fraccasso.
Rugiero a meza costa per un calle
Vide il prete caduto al fondo basso,
Ove l’acqua e il pantano a ponto chiude;
Embragato era quello alla palude.
44 Rugier ridendo del poggio discese
E il vescovo aiutò, che se anegava.
Poi che for l’ebbe tratto, il caval prese;
A lui davante quello appresentava,
E proferiva con parlar cortese,
Che lo prendesse, se gli bisognava.
- Se Dio me aiuti, - disse a lui Turpino
- Tu non nascesti mai di Saracino.
45 Nè credo mai che tanta cortesia
Potesse dar natura ad un Pagano:
Prendi il destriero e vanne alla tua via:
Se lo togliessi, ben serìa villano! -
Così gli disse, e poi si dispartia
Correndo a piedi, e ritornò nel piano,
E trovò un Saracin fuor di sentiero:
Tagliolli il capo e prese il suo destriero.
46 E tanto corse, che gionse la traccia
De’ Cristiani che ogniom fuggia più forte;
Non ve si vede chi diffesa faccia:
Chi non puotè fuggire, ebbe la morte.
Sei giorni e notti sempre ebber la caccia
Sino a Parigi, e sino in su le porte
Occisa fo la gente sbigotita:
Maggior sconfitta mai non fu sentita.
2. P. S^i. — 3. Mr. floi colli; P. <ìui colli. — 7. P, omm. . — 22. P. ri" tornò al.