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64 orlando innamorato [St. 47-50]

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47 Tra’ Cristïani sol Danese Ogiero
  Fe’ gran prodezze, la persona degna,
  Chè di quel stormo periglioso e fiero
  Riportò salva la reale insegna.
  Preso rimase il marchese Oliviero,
  Ottone ancor, che tra gli Anglesi regna,
  Re Desiderio e lo re Salamone,
  Duca Ricardo fo seco pregione.

48 De gli altri che fôr presi e che fôr morti
  Non se potria contar la quantitate,
  Cotanti campïon valenti e forti
  Fôr presi, o posti al taglio de le spate.
  Chi contarebbe e pianti e’ disconforti,
  Che a Parigi eran dentro alla cittate?
  Ciascadun crede e dice lacrimando
  Che gli è morto Ranaldo e il conte Orlando.

49 Fanciulli e vecchi e dame tutte quante
  La notte fier’ la guardia a’ muri intorno;
  Ma de Parigi più non dico avante.
  Torno a Rugiero, il giovanetto adorno,
  Qual gionse al loco dove Bradamante
  La gran battaglia avea fatta quel giorno
  Con Rodamonte, come io vi contai;
  Non so se vi ricorda ove io lasciai.

50 Nel libro che più giorni è già compito,
  Narrai questa gran zuffa, e come il conte
  Rimaso era de un colpo tramortito,
  Quando percosso fo da Rodamonte;
  E come stando ad estremo partito,
  Quella donzella, fior di Chiaramonte,
  Io dico Bradamante la signora,
  Fece la zuffa che io contava alora.

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