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70 orlando innamorato [St. 7-10]

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7 La zuffa prese lui per mia cagione,
  E le mie spalle il suo petto diffese.
  Ma, se io vedesse quivi il re Carlone
  E le sue gente morte tutte e prese,
  Tornar mi converrebbe a quel vallone,
  Sol per vedere il cavallier cortese.
  Sono obligata a l’alto imperatore,
  Ma più sono a me stessa ed al mio onore."

8 Così dicendo rivoltava il freno,
  E passò prestamente il monticello,
  Ove Rugiero e il figlio de Ulïeno
  Faceano alla battaglia il gran flagello.
  Come ella ariva a ponto, più nè meno,
  Gionse Rugiero, il franco damigello,
  Un colpo a Rodamonte a tal tempesta,
  Che tutta quanta gli stordì la testa.

9 Fuor di se stesso in su lo arcion si stava
  E caddeli di mano il brando al prato;
  Rugier alora adietro se tirava,
  Chè a cotale atto non l’avria toccato;
  E Bradamante, che questo mirava,
  Dicea: - Ben drittamente aggio io lodato
  Di cortesia costui nel mio pensiero;
  Ma che io il cognosca, al tutto è di mestiero. -

10 E come gionta fo gioso nel piano,
  Alta da l’elmo si levò la vista,
  E voltata a Rugier con atto umano
  Disse: - Accetta una escusa, a benchè trista,
  De lo atto ch’io te usai tanto villano;
  Ma spesso per error biasmo se acquista:
  E certo che io commessi questo errore
  Per voglia di seguire il mio segnore.

12. Mr. battaglia e (el ?) gran. — 15. P. D'un.

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