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80 orlando innamorato [St. 47-50]

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47 E Daniforte cridava: - Non fare!
  Non far, Rugier, chè quello è Martasino! -
  Già Barigano non stette a cridare,
  Chè odio portava occulto al paladino,
  Ed avea voglia di se vendicare,
  Però che un Bardulasto, suo cugino,
  Fo per man di Rugier di vita spento;
  Ma lui lo avea ferito a tradimento.

48 Se vi racorda, e’ fu quando il torniero
  Se fece sotto al monte di Carena.
  Scordato a voi debbe esser de legiero,
  Chè io che lo scrissi, lo ramento apena.
  Ora, tornando Barigano il fiero,
  Sopra a Rugiero un colpo a due man mena;
  Sopra la testa a lui mena a due mano,
  E ben credette di mandarlo al piano.

49 Ma il giovanetto, che ha soperchia possa,
  Non se mosse per questo dello arcione;
  Anci, adirato per quella percossa,
  Tornò più fiero, a guisa di leone.
  Già Bradamante alquanto era rimossa
  Larga da loro; e, stracciato un pennone
  Di certa lancia rotta alla foresta,
  Con fretta avea legata a sè la testa.

50 L’elmo alacciato e posta la barbuta,
  Tornò alla zuffa con la spada in mano.
  La ardita dama aponto era venuta
  Quando a Rugier percosse Barigano.
  Lei speronando de arivar se aiuta,
  E gionse un colpo a quel falso pagano;
  Non par che piastra, o scudo, o maglia vaglia:
  A un tratto tutte le sbaraglia e taglia.

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