< Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
86 orlando innamorato [St. 11-14]

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato III.djvu{{padleft:96|3|0]]

11 Ma Bradamante vi gionse a quel ponto
  Che Rugiero ebbe il colpo smisurato;
  Balordito era e sì come defonto
  Al col del suo destrier stava abracciato.
  Or bene a tempo è quel soccorso agionto,
  Perchè certo altrimente era spacciato;
  Ma come gionse, la dama felice
  Parve un falcone entrato a le pernice.

12 Insieme Martasino e Pinadoro
  A lei voltarno, e gionsevi Mordante
  E Daniforte, e molti altri con loro:
  Chi la tocca di dietro, e chi davante.
  Ma lei, che di prodezza era un tesoro,
  Dispreza l’altre gente tutte quante;
  Tocca sol Martasino e quel travaglia,
  Nè cura il resto che de intorno abaglia.

13 Tanto adirata è la dama valente,
  Che Martasin conduce a rio partito;
  La sua prodezza a lui giova nïente,
  Spezzato ha l’elmo e nel petto è ferito.
  Nè vi giova il soccorso de altra gente;
  La dama nel suo core ha statuito
  Che ad ogni modo in questa zuffa e’ mora,
  E ben col brando a cerco gli lavora.

14 Al fin turbata e con molta tempesta
  De coprirse col scudo non ha cura,
  E ferillo a due man sopra alla testa:
  Divide il capo e parte ogni armatura.
  Quella tagliente spada non se arresta,
  Chè tutto il fende insino alla centura;
  Nel tempo che a quel modo lo divide,
  Rugier rivenne e quel bel colpo vide.

4. P. col di. — 8. Mr. e P. a le. — 12. P. toccò. — 19. P. a lui non giova. — 23. Mr. e' mora; P. omm. il. — 29. Mr. e P. si resta.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.