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112 | la cena de le ceneri |
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Smi. Possete conoscere, a che proposito dimandasse questo?
Teo. Per mostrar a que’ che non sapean nulla, che lui disputava, e che diceva qualche cosa, ed oltre tentare tanti quomodo, quare, ubi, sin che ne trovasse uno, al quale il Nolano dicesse, che non sapea, sin a questo, che volse intendere, quante stelle sono de la quarta grandezza. Ma il Nolano disse, che non sapeva altro, che quello, ch’era al proposito. Questa interrogazione de l’auge del sole conchiude in tutto e per tutto, che costui era ignorantissimo di disputare. Ad uno, che dice la terra muoversi circa il sole, il sole star fisso in mezzo di quest’erranti lumi, dimandare, dov’è l’auge del sole? è a punto come se uno dimandasse a quello de l’ordinario parere: dov’è l’auge de la terra? E pur la prima lezione, che si dà ad uno, che vuole imparar d’argumentare, e di non cercare e dimandar secondo i proprii principii, ma quelli, che son concessi da l’avversario. Ma a questo goffo tutto era il medesmo, perchè così arebbe saputo tirar argumenti da que’ suppositi che sono a proposito, come da que’ che son fuor di proposito. Finito questo discorso, cominciorno a ragionar in inglese tra loro, e dopo aver alquanto trascorso insieme, ecco comparir su la tavola carta e calamajo. Il dottor Torquato distese quanto era largo e lungo un foglio, prese la piuma in mano, tira una linea retta per mezzo del foglio da un canto a l’altro, in mezzo forma un circolo, a cui la linea predetta passando per il centro, facea diametro, e dentro un semicircolo di quello scrive Terra, e dentro l’altro scrive Sol. Dal canto de la terra forma otto semicircoli, dove ordinatamente erano li caratteri di sette pianeti, e circa l’ultimo scritto: octava sphaera