< Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 2.pdf
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

– 761 –

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 2.pdf{{padleft:375|3|0]]

LOVITO FRANCESCO

deputato.


Appartiene per nascita alle provincie napoletane, precisamente alla Basilicata, che gli ha confidato la missione importante di rappresentarla in Parlamento.

Uomo liberale per principi, e amante della patria italiana, non poteva non essere inviso ai Borbonici e prediletto dai propri concittadini, i quali professavano per lui una stima speciale.

Nel Parlamento, il Lovito, sebbene siasi seduto sui banchi dell’estrema sinistra, tuttavia ha dato saggio di moderazione, d’indipendenza d’opinione, e di spirito di conciliazione. Non parla di frequente, ma quando lo fa, si adopera molto saviamente ad ottenere dei resultati pratici, la cui utilità gli sembra provata, senza darsi pensiero il meno del mondo di essere o di mostrarsi magniloquente. Malgrado ciò, la sua parola non è disadorna, e il suo dire facile, e che va dritto allo scopo, mostra la chiarezza delle sue idee e la rettitudine dei suoi sentimenti.




ERCOLE PAOLO


deputato.


Quando il Rattazzi, dopo il disastro d’Aspromonte, mediante l’interpellanza direttagli dal deputato Bon-Compagni, vide che il gabinetto da esso presieduto era minacciato gravemente e crollava già sulle sue basi, da quell’uomo avveduto ch’egli è, e che non trascura mai occasione veruna di farsi amici nuovi e di conservare la devozione dei vecchi, spargendo sopra di essi a larga mano i benefici e le onorificenze, si dette premura, prima di deporre a malincuore il potere, di fare un’infornata di senatori, nel cui numero incluse il suo immancabile segretario generale

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.