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154 iv. nelle nozze della sorella paolina

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Che di fortuna amici
25Non crescano i tuoi figli, e non di vile
Timor gioco o di speme onde felici
Sarete detti nell’età futura:
Poichè (nefando stile
Di schiatta ignava e finta)
30Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta.

  Donne, da voi non poco
La patria aspetta; e non in danno e scorno
Dell'umana progenie al dolce raggio
Delle pupille vostre il ferro e il foco
35Domar fu dato. A senno vostro il saggio
E il forte adopra e pensa; e quanto il giorno
Col divo carro accerchia, a voi s’inchina.
Ragion di nostra etate
Io chieggo a voi. La santa
40Fiamma di gioventù dunque si spegne
Per vostra mano? attenuata e franta
Da voi nostra natura? e le assonnate
Menti, e le voglie indegne,
E di nervi e di polpe
45Scemo il valor natio, son vostre colpe?

  Ad atti egregi sprone
Amor, chi ben lestima, e d’alto affetto
Maestra è la beltà. D’amor digiuna
Siede l’alma di quello a cui nel petto
50Non si rallegra il cor quando a tenzone
Scendono i venti, e quando nembi aduna
L olimpo, e fiede le montagne i1 rombo
Della procella. O spose,
O verginette, a voi
55Chi de’ perigli è schivo, e quei che indegno.

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