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610 XXXI. SOPRA IL RITRATTO DI UNA BELLA DONNA

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25Beltà grandeggia, e pare,
Quale splendor vibrato
Da natura immortal su queste atene,
Di sovrumani lati,
Di fortunati regni e d’aurei mondi
30Segno e sicura spene
Dare al mortale stato
Diman, per lieve forza,
Sozzo a vedere, abominoso, abbietto
Divien quel che fu dianzi
35Quasi angelico aspetto,
E dalle menti insieme
Quel che da lui moveva
Ammirabil concetto, si dilegua.

  Desiderii infiniti
40E visioni altere
Crea nel vago pensiere,
Per natural virtù, dotto concerto;
Onde per mar delizioso, arcano
Erra lo spirto umano,
45Quasi come a diporto
Ardito notator per l’Oceano:
Ma se un discorde accento
Fere l’orecchio, in nulla
Torna quel paradiso in un momento.

  50Natura umana, or come,
Se frale in tutto e vile,
Se polve ed ombra sei, tant’alto senti
Se in parte anco gentile,
Come i più degni tuoi moti e pensieri
55Son così di leggeri
Da si basse cagioni e desti e spenti?

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