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14 | i. canti |
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In eterno perimmo? e il nostro scorno
non ha verun confine? —
190Io, mentre viva, andrò sclamando intorno:
— Volgiti agli avi tuoi, guasto legnaggio;
mira queste ruine
e le carte e le tele e i marmi e i templi;
pensa qual terra premi; e, se destarti
195non può la luce di cotanti esempli,
che stai? lévati e parti.
Non si conviene a sí corrotta usanza
questa d’animi eccelsi altrice e scòla:
se di codardi è stanza,
200meglio l’è rimaner vedova e sola.
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