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80 pensieri poetici

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L’avoltoio rotava occhi bramosi
  Giù pe’ campi cruenti. Entro le fosche
  Tombe de’ padri ricovrâr, bandite,380
  L’arti latine, e sgominati i rostri
  Cadeano innanzi all’Unnica labarda.
  Fuor de’ suoi templi profanati errava
  La giustizia polluta, e una feroce
  Terribil Dea le vote are ne invase:385
  Terribil Dea, che rapida, fra l’ombre,
  Senz’accusa feria. L’ irte castella
  Cupamente sonàr d’urla e di rauco
  Sotterraneo lamento, e su nefande
  Notturne stragi inorridìr le stelle.390
  Così per lunga tenebrosa etade
  Si tacque il foro. Senonchè segreta
  In quel provvido buio ardea, covando,
  Portentosa virtude. Omai rimonde
  La vandalica falce avea le terre395
  De l’ingombro pagano, e vigoroso
  Da la riversa ed ozïosa gleba
  Il fior de l’arte cristïana emerse.
  Le tombe e i chiostri esposero l’occulta
  Mente degli avi, e la novella stirpe400
  Avidamente a le risurte fonti
  Del prisco senno, giubilando, attinse;
  E l’Italia seconda emula venne
  Dell’Italia primiera, anzi gran tratto
  L’entrò davanti. Ma restia, nè manco405
  Da’ popoli invocata, ultima apparve
  L’eloquenza del foro; ultimo il foro

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