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104 la fanciulla e l’artista

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E il pan guadagna sorridente e gaia,
  E pura aspetta la ricerchi amore
  Questa operosa Galatea di Chiaia.45

Un bel dardo di niveo candore
  Le nere trecce in cercine le frena,
  Ed ha sul petto e fra le trecce un fiore.

Entra leve e spigliata, e sì che appena
  Sfiora col breve zoccoletto il piano,50
  E la torresti al canto una Sirena.

L’una poscia adoprando e l’altra mano
  Si scarca d’un corbel, colmo di argilla,
  Che d’un colle recò poco lontano.

E i suoi viaggi, sin che il giorno brilla,55
  Presta ripete, e a l’artista sovente
  Volge la bruna giovanil pupilla.

La rondine così vispa e lucente
  Fra lo stagno e la gronda il vol ritesse
  Il pensile a fornir nido recente.60

 » Vieni, deh vieni per quest’onde istesse!
  (Sona così de la fanciulla il canto)
  Vieni, chè gli occhi mi stancai sovr’esse!

» Vieni, chè Nella ti aspettò pur tanto!
  Vieni, chè Nella più non sa di balli,65
  Vieni, che Nella si morrà di pianto!

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