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allora, e, Italia ripeteva l’eco
delle montagne ridestata, mentre
tu trascorrevi la marina bassa
  20d’Adria cercando.

E tal fluivi silenziosamente
fra le terrazze digradanti al piano,
quando assetate alle tue sponde scesero
  24le scalpitanti

poledre irsute di Pannonia e gli Ungheri
le insanguinate lancie risciacquarono
nella tua onda. A te chiedeva allora
  28il desolato

popolo scampo, e tu, lento scorrente,
ultimo asilo gli serbavi, chiuse
fra le tue braccia e il mar vasto, le infide
  32velme di sabbia.

Salve, bel fiume del mio canto; ancora
risonò d’armi la tua riva quando
la ghibellina patriarcale lupa,
  36tenne alla guelfa

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