Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
― 68 ― |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Canti del Friuli.djvu{{padleft:77|3|0]]
al rossigno bagliore. Grandi ombre nere si allungano
18su le pareti viscide
di oscura gromma coperte, e lacrime e lacrime pare
20gemer la terra, e paiono
le tristi gocce cadute raccogliersi in pozze sanguigne.
22I minatori scendono.
Qual da le morte case un alito grave si leva,
24tale vien dalle intime
viscere della terra della putredine il lezzo.
26Par la montagna premere
col ciclopico sforzo della gran mole rocciosa
28sulla profonda ed esile
sua ferita gemente, e dei viventi sepolti
30pare sul petto premere.
O giocondo lavoro al sole al vento compiuto,
32consolator dello spirito!
Sana fatica, che induri il corpo, che l’anima tempri!
34o meridiano placido
riposo tra i fiori, del bosco sul margine, all’ombra
36profumata dei larici!