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plendeva su la gran parete nera
l’ampia trifora, simile a giocondo
3trittico di raggiante primavera,

e sopra il giovanile capo biondo
d’Irene, tutta assorta nel consueto
6lavoro, indugiava il moribondo

sole di maggio. Era un tramonto quieto
pieno di voli. San Daniele in alto
9nella gran luce, giù nell’ombra il greto

del fiume, in mezzo, simile a uno spalto
saliente e verde, la pianura, ed era
12sovr’essa il cielo terso come smalto.

E levò gli occhi Irene: quella vera
e viva luce di tramonto, o quella
15serenità diffusa della sera,

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