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112 | luigi capuana |
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Don Mignatta si sentì buttare addosso un catino d’acqua fredda. Per darsi un contegno, spiegò il biglietto guardandolo contro luce.
— È di quelli falsi — disse comare Grazia, un po’ piccata di quest’atto di diffidenza. — Non ne abbiamo altri.
E diè in una bella risata che parve illuminasse quella brutta stanzaccia.
Entrò il marito:
— Deve scusarmi. Io non avrei mai osato, quantunque non ci fosse stato niente di male. Uno domanda: Acconsentite a questo e questo? E l’altro può rispondere: Sì! No! E amici più di prima. Ma questa qui — le donne, quando si mettono in testa una cosa, picchia, ripicchia, non ci lasciano in pace! — questa qui: Io ne parlerei a don... Calogero — ci corse poco che non gli scappasse detto don Mignatta! — Lui può favorirci, se vuole; senza suo interesse, s’intende... È stato così gentile, figurati! Non ha voluto neppure il pegno!
Don Mignatta spalancava gli occhi e gli orecchi sentendo che c’entrava lui...
— Se posso... con le mani e coi piedi, come suol dirsi!
Allora parlò la donna, coi gesti, con gli occhi,