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118 luigi capuana

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— Don Calogero! Oh Dio! — esclamò Zùccaro, spaventato alla sua volta. — Don Calogero!

Lo mise a sedere su la seggiola a braccioli davanti a la scrivania, scotendolo per farlo rinvenire.

C’era mancato poco che don Mignatta non fosse andato improvvisamente a succhiare il sangue dei poveri dell’altro mondo, se questo accade anche colà.

Invece, riavendosi, cominciò lui a minacciare:

— La bottega è mia!... È sangue mio! C’è la giustizia per farvelo ricordare.

— Vi ho detto: cinquanta lire al mese, perchè sono persona onesta. Potrei rispondervi: Chi vi ha visto prima d’oggi? Avete forse carte? Ci sono testimoni?

— Ah! Vi abusate della mia buona fede!

— E voi... che vi eravate messo in testa, voi? Dovrei gridare in piazza: — Ecco cinquanta lire di quel ladro di don Mignatta! — E spartirle tra i poveretti che avete strozzati... Non temete: ve le porterò, puntualmente, a ogni primo di mese. E se durante questo tempo... — la vita e la morte sono nelle mani di Dio — vi farò dire tante messe con quel che rimarrò a darvi.... se pure vi gioveranno!

— Grazie! Grazie!... Fate bene a questo mondo;

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