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180 | luigi capuana |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Capuana - Eh! La vita.djvu{{padleft:186|3|0]]in prestito da suo compare Giammona, a cui li aveva confidati un frate cappuccino che aveva fatto vincere, in vita sua, ambi, terni, quaderne a tante persone.
Se non che con quegli scartafacci unti e bisunti, zeppi di numeri, di calcoli, di astruse operazioni aritmetiche, nè lui, nè suo compare Giammona riuscivano a raccapezzarsi. E per ciò don Pietro attendeva un sogno, un bel sogno rivelatore che gli permettesse di combinare una quaderna o una cinquina; di un terno, di un miserabile terno non sapeva che farsene!
Da qualche mese in qua, appena sveglio, prima di saltar giù dal letto, domandava alla moglie:
— Che ti sei sognato?
— Niente.
— È impossibile. Non sogni mai? Vedi di ricordartene.
— Niente, ti dico.
— Come si fa a non sognar mai?
— E tu, dunque?
— Io? Che ne sai? Non devo dirlo a te se sogno o no.
— Tu fai come quello che aveva perduto le mule e andava in cerca delle cavezze. Non parlo per