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pasqua senz'alleluja 35

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Capuana - Eh! La vita.djvu{{padleft:41|3|0]]costo alla finestra socchiusa, soffocando i singhiozzi con un fazzoletto, col cuore in tumulto, trasalendo a ogni piccolo rumore.

Udì lievi passi sotto la finestra. Spense il lume, aprì metà dell’imposta, e tossì leggermente. Le fu risposto allo stesso modo.

— Tieni! Scendo!

Il fagotto non era caduto per terra. L’imposta fu socchiusa, il lume riacceso; e due minuti appresso per la via dove ancora non erano lampioni, nella fitta oscurità della notte, risuonarono i passi dei fuggitivi... Immediatamente, allo svolto della cantonata, un gran grido di donna che chiamava: Aiuto! Aiuto!

Poi niente.

Pietro Chitella, inteso Lasagna, si era precipitato nella taverna di Scatà come se fosse stato inseguito, pallido, con la voce strozzata nella gola:

— Hanno ammazzato... qualcuno!

— Dove?

— Lassù.... vicino a casa mia. Un grido: Aiuto! Aiuto!

— E’ il vino di Pasqua! Eh? — disse lo zi’ Scatà che non voleva disturbata la festa.

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