< Pagina:Capuana - Eh! La vita.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
60 luigi capuana

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Capuana - Eh! La vita.djvu{{padleft:66|3|0]]

Girava attorno la sguardo smarrito, parlava quasi rivolgesse le parole a se stesso. Poi si raccolse in cupo silenzio, chiuse gli occhi, reclinò il capo sul petto, e Dora, sedendoglisi cautamente a lato, ascoltava con ansia il profondo respiro di lui già vinto dal sonno.

Nessuno in famiglia, neppure la madre di lei, seppe quel che era accaduto in quella appartata camera maritale.

Dora passò due terribili giorni, dissimulando a tutti l’angoscia del dubbio che la straziava. Suo marito, a intervalli, ricadeva in uno stato di eccitazione mentale molto vicino alla pazzia. Poi, quasi destandosi da una specie di dormiveglia, di stupore, ripeteva desolatamente:

— Sto male!... Sto male! Non guarirò più!... Povera Dora!

— Se tu permettessi di consultare il nostro dottore!...

— No!... Non voglio la compassione di nessuno, neppure di un dottore!

— Ma già tu ti allarmi per una lieve depressione nervosa.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.