< Pagina:Capuana - Eh! La vita.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

sanguedolce 77

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Capuana - Eh! La vita.djvu{{padleft:83|3|0]]comprendesse quel che diceva. Mi ha fatto pietà.

— Che posso farci, signor canonico? E’ l’età, forse... E poi ce l’ha con me per via del mio matrimonio. Perchè? Mi ci perdo. Ho fin sospettato... Quando si è vecchi... Avrebbe voluto sposarla lui?

Il canonico lo fissò, colpito.

— Tutto può darsi... Mi ha fatto pena, ti dico!

Vedendo che lo zio non gli accennava più alle nozze imminenti, Luciano, quasi per provarlo, gli annunziava:

— Oggi siamo stati al Municipio per la richiesta.

— Quando c’è la volontà di Dio!...

— Oggi se n’è detto in chiesa la seconda volta.

— Quando c’è la volontà di Dio!...

Rispondeva con una specie di ringhio, alzando le spalle.

— Ah, zio! Mi fate il malaugurio! — gli disse Luciano col pianto nella gola. — Ci sposiamo domani!

Quella sera, tardi, il canonico Spano che diceva in camera l’uffizio — ed era in maniche di camicia con lo zucchetto in testa, dal gran scirocco — vide arrivare lo zi’ Sanguedolce, torbido in viso, che gli si buttò in ginocchio dal lato del seggiolone a bracciuoli.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.