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90 | luigi capuana |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Capuana - Eh! La vita.djvu{{padleft:96|3|0]]aveva detto il Sindaco, vedendolo passare frettoloso davanti ai tavolini del Caffè allineati sul marciapiedi.
Aveva accettato; e stava per accomiatarsi quando gli era parso di provare non sapeva bene se un violento abbaglio o se un urto che lo faceva ricadere su la seggiola. Gli era passata poco distante... — No! Non poteva essere! — Ma il Sindaco, sorridendo, gli diceva:
— Ecco la merce che noi mandiamo, rozza, in città e che ci vien restituita — fortunatamente per poco — così trasformata! Era un’operaia; ora è... una bella, già matura mondana; si dice così? E’ la prima volta che torna in paese.
Non era stata, dunque, un’allucinazione?
Se ne convinse poco dopo, quando la carrozza, ripassando, si fermò davanti al Caffè, e la bellissima ed elegantissima donna, che vi era quasi sdraiata sui cuscini, ordinò una bibita.
L’assaggiò appena. E il Sindaco disse, sottovoce, a Leoni:
— E’ stato un pretesto per farsi ammirare.
Leoni, turbatissimo, si domandava:
— Mi ha riconosciuto anche lei?
Non uscì di casa in quei tre giorni di vacanze