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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu{{padleft:100|3|0]]()2 quella di Bologna si riducesse entro a’segni, ond’era trascorsa (i); nè la repubblica di Firenze volle loslo rimettersi ne’ termini del diritto con abbracciare la pace. Non per tuttociò può dirsi, che la santa con false rivelazioni traesse in ioganno il pontefice; si perchè nè qui favella, come di cosa scoperta a lei dal cielo, e solamente ne accenna la speranza, che a buon diritto poteasi concepire; come perché in tutto non egli si attenne alle esortazioni e richieste di questa santa vergine con dare di subito mano alla riforma di sanla Chiesa, col provvederla singolarmente di buoni ministri, e col porre alcun freno alla dissoluta licenza degli ecclesiastici, di che ella in altre sue lettere fé’ di poi più volte querela.
(D) Senza la,potenzia vostra non si può fare. Kiuna delle Crociate, come altrove si avvertirà, fu bandita e messa iu effetto, seuza l1 autorità del vicario di Cristo (2).
(E) Che tosto per lo suo onore vi veda mettere il piè fuora delV uscio. 1 desiderj della santa non andarono vuoti d’effetto, poiché indi a poco il pontefice, nulla ostante le premurose istanze fattegli incontrario dai re di Francia e di Casliglia, da più cardinali, dai congiunti e dallo stesso genitore (3), che tuttora viveva (non già dalla madre, come ha scritto l’aiitore della vita di Gregorio, che già mollo prima era morta ) sema por mente a’ pericoli, di cui fac^vnnsi tante minacce, s’attenne al consiglio di sanla Caterina (4); e ripose la sedia apostolica nel lungo dovutole, eh’è la città di Roma. L’aufore citalo il tutto rapporta in queste parole: Scepius enim per collegiunt, pareri les, et regem Francice dissuasimi est ei, diversis, et arduis impedimentis objectis. Quce omnia forti animo superavit, adeo ut niobi prostrata! (forse dee leggersi patri prostrato ) ad liiue.n anice, quando recessit, nudo pectore, cum maximo ìilulalu dicenti: Fili, quo pergis ? nunquam ulterius te videbo: corpore tamen trans passimi non calcato dicerct, scriptum esse, super aspidem, et basiliscuni ambulabis (5)., 11 più degli autori, che per opera ha scritto de’ fatti di quel secolo (6), o per incidenza abbia favellato di questo avvenimento, reca la gloria di questo ritorno all ndustrh ed efficacia di santa Celerina (7); nè fa di mestieri Allegarli tutti, essendo il fatto assai conto, e da queste lettere è facile il divisarlo (8). Tra pochi che ne recherò, sia il primo un francese, che viveva a quei tempi, cioè Giovanni Froissard nella sua istoria, che degli alfari di Francia dall’anno i3a6 conduce in fino al i/joo. Questi dunqne, secondo che contasi dal Ciaccone, asserisce non avervi avuta macchina più efficace a smuovere il pou(1) Ammir. I. i3, p»g. 707.
(a) Annoi, alla led. 314(3) Itin. ad nnri. 1375, 11. ai, e sa.
(4) Aucl. vii. 4. Gregor. Xr,*apud Baiuz.
(5) Apud BhIuz. Yit. Pap. Aven. T. 1.
(() Ammir. I. 13, pHg. 711.
(7) Iiiov. Rin. ad Ann. 1 3j6.
(b) Briet. Aun. i3;G.