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Dove le offese ignobili del mondo,
  L’insidia mascherata,
  E la rovina de l’abisso in fondo,
  Rovina immeritata,

Mesta fanciulla, mio supremo orgoglio
  Sarà che alfin tu scordi.
  Non guardarmi così.... Lasciarti io voglio
  I tuoi santi ricordi.

Vedrò in silenzio, qual lavacro, l’onda
  Che ti vien giù da gli occhi,
  E tu mi parlerai: ma con la bionda
  Testa su i miei ginocchi. —

Su la spalla di lui chinato il viso
  In dolce atto pudico,
  Ella sorride de ’l suo triste riso
  E a lui risponde: Amico,

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