< Pagina:Cattermole - Versi, Roma 1883.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.


Ma eterni inni cantando,
  Vien le brevi a lambir piante vermiglie
  De i fanciulletti, e blando
  N’empie le mani candide
  Di smaglianti pietruzze e di conchiglie.

Così vince e penètra
  L’innocenza co’ suoi miti splendori
  L’irata anima tetra.
  Guerra a i potenti, a gli uomini,
  Ma in ginocchio dinanzi angeli e fiori.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.