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IN STRADA FERRATA

SPINTO da un invisibile titano
  Il treno fugge. In vorticosa danza
  Gli sfilano da i lati, in mezzo a ’l grano,
  Alberi di fantastica sembianza,

Merlate mura in aspro asil montano,
  Ville, nidi d’amori e d’eleganza,
  E a tratto a tratto per l’immenso piano
  Ruderi d’acquedotti in lontananza.

Fugge; e tanta con sè gente trascina
  Estranea, varia, arsa da febbri ignote.
  Io guardo con invidia una cascina

Bianca, tra un folto pergolato, bassa:
  Co’ polli e i bimbi che neppur riscote
  Quella chimera che sbuffando passa.

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