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ALLA FIERA
NE’L queto borgo un rumoroso giorno.
Per la piazzetta de la chiesa i banchi
Con pezzuole e gingilli a pochi franchi
E i brigidini d’ambulante forno.
Su’ trampoli, di maglie il torso adorno,
Fan de’ muscoli pompa i saltimbanchi,
Mentre il vociar che i venditori a branchi
Con tamburi e con trombe assorda intorno.
Superbo, cupo, ne la ferrea gabbia
Un leone si posa, e l’infinito
Sogna forse tuttor fra cielo e sabbia.
La stolta folla gli motteggia accanto;
Io lo guardo, aspettando un suo ruggito:
Perchè mi par che mi somigli tanto.
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