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MATTINO

G sento ne le case dirimpetto
  I bimbi prepararsi per le scuole,
  Poi l’ortolano: cavoli e viole
  Rauco bociar co ’l solito carretto.

Qui dentro, fra le tende di merletto,
  Fa capolino, ancor bianchiccio, il sole,
  E l’ombra annienta ov’eran sogni e fole
  Con la sua luce cruda. Io sono in letto,

Stesa e immota così, che da la porta
  Se alcun guardasse ne la stanza mia,
  Mi crederebbe irrigidita e morta.

Ahi, morta, no. Ma mentre ascolto intorno
  Questa usual monotona armonia,
  Tardo alcun poco ad affrontare il giorno.

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