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NELL’ACCAMPAMENTO DEGLI ZINGARI

RIVEDERLI mi par. Da la stemmata
  Carrozza eran discesi: ella correa
  Alzandosi il vestito, e un piè di fata
  Mostrava; motteggiando egli ridea.

Rideva de la folle innamorata
  Che interrogar le zingare volea,
  Per conoscer la sorte a cui serbata
  L’angel custode o il suo demòn l’avea.

Da la lurida tenda ov’era ascosa
  I segni a strologar de’ suoi tarocchi,
  Sbucò una vecchia che metteva orrore.

Su la patrizia man color di rosa,
  Tiepida ancor de ’l guanto, abbassò gli occhi,
  Più lenta disse: Tu morrai d’amore.

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