< Pagina:Cattermole - Versi, Roma 1883.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

VIAGGIO

A GISELDA

ELLA parte fra poco, e il quartierino
  Che in fondo de i Viali abita adesso,
  Pien de ’l suo gusto capriccioso e fino,
  In questi giorni non par più lo stesso.

Là uno scìalle di pizzo, un mandolino,
  Mucchi di libri, qualche guanto smesso,
  Bottiglie vuote di spumante vino,
  Rado bevute e motteggiando spesso;

Qui una gonnella a falpalà di raso,
  Più giù la gabbia d’un uccello morto,
  E, senza piante, rovesciato un vaso.

Io tutto guardo e tacita rimango,
  Lei sta lì in piedi col visetto smorto,
  Poi mi si butta fra le braccia: io piango.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.